Risale al 5 marzo scorso la lettera che lo sceneggiatore, regista e produttore Enrico Vanzina ha scritto a La Stampa per aprire un dibattito sulla necessità, a suo dire impellente, di estendere la programmazione cinematografica italiana anche ai mesi estivi, durante i quali notoriamente i cinema chiudono per la pausa stagionale.
Secondo Vanzina, la chiusura estiva è un danno irreparabile all’industria cinematografica, che perde molte opportunità di business seguendo un modello di programmazione ormai vecchio, che non si adatta al mutato stile di vita del paese: i produttori, sostiene, non vogliono correre il rischio di distribuire film che sono sicuri non avrebbero un seguito soddisfacente, con il risultato che i mesi invernali sono affollati di titoli e si impedisce un sano sfruttamento dell’industria.
Lo stesso Vanzina, negli ultimi anni, insieme al fratello e co-autore Carlo, ha deciso di far uscire dei film nei mesi estivi (Un’estate al mare e Un’estate ai Caraibi, entrami prodotti da Medusa Film), con un grande successo al botteghino, a riprova che il pubblico italiano ha cambiato le sue abitudini ed è pronto per una programmazione che non s’interrompa d’estate.
Il 9 marzo si è unito al dibattito Fulvio Lucisano, fondatore di Italian International Film che si è detto assolutamente d’accordo con Vanzina: secondo il produttore, il problema sta nell’investire denaro in prodotti che non hanno vita al di fuori dei confini italiani e farli uscire nei mesi estivi, una mossa che in molti ritengono troppo rischiosa. C’è però una speranza: la nuova legge sul cinema voluta da Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, aiuta a investire meglio e in modo differenziato. Per questo motivo, spiega Lucisano, il prossimo film della IIF, I Peggiori di Vincenzo Alfieri (co-prodotto con la Warner e dalla stessa distribuito), uscirà nelle sale proprio a maggio.