L’Unione Europea è la prima al mondo ad aver approvato, quasi in via definitiva, una normativa per la regolamentazione dei sistemi di intelligenza artificiale attraverso l’Artificial Intelligence Act. Questa approvazione passa attraverso il Trilogo, un negoziato interistituzionale informale che riunisce il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione europea, che il Governo italiano ha fissato per il 6 dicembre.
In vista di questa scadenza trentaquattro industrie culturali e creative, e associazioni hanno inviato al Governo un appello, analogamente a quelli firmati da associazioni francesi e tedesche, per chiedere una legislazione più stringente, considerato che la posizione dell’Italia è allineata all’idea di deregolamentarli, come Francia e Germania.
L’appello mette sotto la lente sopratutto l’IA generativa, come ChatGpt di OpenAI, le cui recenti questioni legali legate all’uso non autorizzato di contenuti protetti da diritto d’autore, hanno suscitato molta diffidenza. Per tale motivo l’accordo chiede:
“L’Italia sostenga le previsioni sugli obblighi di trasparenza sulle fonti di contenuti con cui sono addestrati gli algoritmi dell’intelligenza artificiale. È necessario un quadro di regole chiare ed efficaci che l’autoregolamentazione non può garantire”.
“Chiediamo con forza al Governo italiano di sostenere una regolamentazione equilibrata che, garantendo la trasparenza delle fonti, favorisca lo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale, tutelando e promuovendo al contempo la creatività umana originale e tutti i contenuti culturali del nostro Paese”.
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