Si è tenuta ieri a Roma il convegno “Il futuro urbano del cinema”, organizzato da Anica. Il presidente dell’associazione Francesco Rutelli ha sottolineato, nel suo intervento, le grandi trasformazioni che interessano l’industria in questo momento: “stiamo vivendo una seconda rivoluzione, dopo quella della TV, con crescenti sfide internazionali. Ma non può esistere il cinema senza i cinema, senza le sale. Stiamo studiando i migliori esempi europei e internazionali che permettono alle sale cinematografiche di tornare ad essere un luogo urbano di aggregazione sociale e culturale, soprattutto per attirare i giovani. Il cinema in sala deve tornare ad essere un’esperienza personale e coinvolgente”.
Gli fa eco Luigi Cuciniello, presidente Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema): “ci sono attualmente delle storture sul mercato, legate non solo alla stagionalità estiva e natalizia, in cui si registrano rispettivamente un vuoto e un affollamento di prodotti, ma anche per i vincoli legati all’urbanistica dei centri cittadini, difficoltà difficili da superare. A tutto ciò tra l’altro” continua Cuciniello, “si aggiunge una tassazione impossibile da sostenere, che sta costringendo molti cinema a chiudere”.
Sia Cuciniello che Rutelli hanno poi espresso ottimismo per la nuova legge Franceschini, al momento in attesa dei decreti attuativi: “la legge aiuta a ridefinire gli spazi del cinema” ha detto Rutelli, mentre Cuciniello ha ribadito come “per la prima volta ci sono delle nuove risorse, reali ed esistenti. È fondamentale realizzare nuove sale, ma bisogna evitare la cannibalizzazione laddove le sale esistono già”.