Dopo anni di crisi Cinecittà cerca il rilancio, tornando pubblica dopo il tentativo fallimentare di privatizzazione iniziato nel 1997. L’operazione, le cui cifre non sono ancora note, ha come obiettivo rendere nuovamente gli Studios di Via Tuscolana un punto di riferimento per il settore audiovisivo italiano. Il progetto prevede che le attività di Cinecittà Studios, legate alla gestione dei Teatri e alla produzione di opere audiovisive, si uniscano a quelle dello storico Istituto Luce-Cinecittà, che vanno dal sostegno al cinema italiano alla conservazione dell’archivio del Luce, insieme alla produzione di documentari e alla gestione dei Fondi del MiBACT. Insieme a questi due poli, il ministro Franceschini auspica che si riesca a coinvolgere anche la TV pubblica, tanto più che “l’unione dell’archivio del Luce e delle Teche Rai darebbe viva al più grande e completo archivio dell’audiovisivo che un paese può offrire”.
Nella sostanza, l’accordo vede Cinecittà Luce prendere in mano la gestione dei teatri di posa, la produzione esecutiva e tutto il polo digitale che si occupa sia della post-produzione sia della conservazione e del restauro delle opere. Tornano al pubblico anche la gestione delle mostre e delle attività di entertainment.
Un investimento importante riguarderà sicuramente la creazione di due nuovi teatri di posa, ma anche di un museo interattivo, una scuola di formazione e addirittura una residenza Erasmus, pronta a ospitare giovani talenti da tutto il mondo.