Nonostante in Italia, durante il weekend dal 12 al 13 maggio, King Arthur – il potere della spada di Guy Ritchie abbia ottenuto un discreto successo al Box Office (858mila euro totali), i ricavi mondiali del blockbuster della Warner Bros. arrivano a 29 milioni di dollari, mentre negli Stati Uniti il totale si attesta a soli 14 milioni. Numeri sicuramente alti, ma non abbastanza per un film come King Arthur, che con un budget di produzione di ben 175 milioni di dollari e un ricavo così inferiore alle aspettative è stato bollato come primo grande flop del 2017.
Variety ha sottolineato come la Warner Bros. In questi ultimi tempi stia inanellando una serie di scelte sbagliate. King Arthur infatti si va a inserire in una lista di flop più o meno eclatanti come Pan di Joe Wright e The Legend of Tarzan di David Yates, accomunati dal fatto di essere tutti film che tentano di rilanciare un franchise già noto. La regia di Guy Ritchie, che con Sherlock Holmes aveva raggiunto un insperato successo, sembrava essere la scelta giusta per il progetto di King Arthur, che prevedeva in teoria una serie di sei film, ma evidentemente non è bastata.
Tra le possibili spiegazioni, Variety ipotizza il ritardo di produzione del film (il cui rilascio era previsto inizialmente per luglio 2016, poi per febbraio 2017 e infine per maggio 2017) e la poca notorietà di Charlie Hunnam, che nonostante due film con Guillermo Del Toro (Pacific Rim e Crimson Peak) e una serie come Sons of Anarchy, in cui è stato protagonista per ben sette stagioni, non è noto al grande pubblico come potevano essere gli altri candidati al ruolo principale, come per esempio la star del Trono di Spade Kit Harrington.