Dal 4 maggio, in concomitanza con l’inizio della Fase 2, la Regione Lazio permette, con prudenza, il rientro al lavoro sui set.
“Tornare sul set è la prima cosa che vogliamo fare. Dobbiamo mettere in sicurezza le condizioni per farlo: l’organizzazione dei nostri set è un sistema complesso, ma abbiamo le capacità, produttive e professionali, di adattarci, magari modificando alcune pratiche” ha affermato Francesca Cima, presidente dei produttori Anica, in un’intervista all’ANSA.
La salvaguardia della salute di lavoratori e artisti è quindi fondamentale per questa ripresa. Per far ciò, in accordo tra associazioni di produttori (Anica, Apa e Ape), con i sindacati, i rappresentanti degli artisti e gli attori, è stato definito un protocollo sanitario ora al vaglio della Protezione Civile.
I test sulle condizioni di salute per gli artisti prima delle riprese, la misurazione della temperatura in ingresso e in uscita dal set, l’utilizzo delle mascherine per tutti gli operatori e per gli attori e le distanze da mantenere quando possibile, sono solo alcune delle regole che il protocollo di sicurezza potrebbe sancire.
Per ripartire sarà necessario il supporto finanziario sia per coprire i costi dovuti alla riorganizzazione dei set, secondo le norme previste dal protocollo di sicurezza e all’allungamento dei tempi di lavorazione, sia attraverso forme di garanzia per proteggere le imprese nel caso di nuove interruzioni dovute al Coronavirus.
Il mondo del cinema si prepara gradualmente a tornare sui set: quelli pronti a ripartire in breve tempo saranno pochi, ma è prevista intorno al mese di giugno una vera e propria ripresa, con le produzioni interrotte nei mesi scorsi a causa dell’emergenza sanitaria.