“La Rai oggi ha un ruolo internazionale che forse non sarebbe stato pensabile non più tardi di cinque anni fa”. Il Dg Rai Antonio Campo Dall’Orto, nel giorno del suo intervento al MipTV di Cannes, ha rilasciato un’intervista a Variety in cui ha raccontato il percorso di rivoluzione e cambiamento intrapreso dalla Rai, percorso che ha portato a molti successi internazionali quali I Medici, prodotto insieme a Lux Vide, Big Light Productions e Wild Bunch, e che ha in programma molte produzioni originali.
“Ciò che distingue un buon operatore pubblico” ha continuato Campo Dall’Orto, “è la capacità di esportare i propri contenuti”. Capacità che la Rai ha acquisito e sta portando avanti con successo: oltre a I Medici, sono da ricordare i recenti accordi siglati con Netflix per la distribuzione di Suburra, la serie televisiva tratta dal film di Stefano Sollima, e con HBO per la serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante, che avrà titolo Neapolitan Novels. Non solo: Dall’Orto ricorda anche Non Uccidere (Fremantle Media e Rai Fiction), distribuita da Arté in Francia e Germania, e le future produzioni originali tra cui una serie tratta da Il Nome della Rosa di Umberto Eco e Sirene, una storia ambientata a Napoli e prodotta in collaborazione con Beta.
Nel futuro della Rai c’è anche una collaborazione con Amazon? Campo Dall’Orto non lo esclude, e si dice intenzionato a portare la Rai nel mondo, attraverso una rivoluzione dei contenuti e delle piattaforme. “La Rai deve essere in grado di raccontare tutte le anime di questo paese” sostiene il Dg, “passando anche per la fascia più ostica, quelli dei più giovani, abituati a un diverso tipo di televisione: in questo senso, Rai Play è stato un successo e oggi la nostra piattaforma è il sito che genera più traffico in Italia. La Rai, in Europa, è il servizio pubblico che produce più contenuti originali, e siamo in grado di utilizzare un linguaggio innovativo in grado di raggiungere tutti. La chiave di volta di questa trasformazione è senza dubbio la fiction tv”.