Solamente nel 2023, la produzione di film e serie tv, tra spese per le comparse, tasse di occupazione suolo, pagamenti di macchinisti e noleggi di strutture o location, ha generato a Napoli costi per circa 26 milioni, di cui solo 9 sono da imputare alla pellicola di Paolo Sorrentino. Cifre che fanno superare i disagi derivanti da chiusure e occupazioni, come quando fu prenotata via Caracciolo da Sorrentino per tre giorni, oppure quando piazza del Gesù, Calata Trinità Maggiore e dintorni, furono assaltate dalla produzione di “The Equalizer 3” con Denzel Washington.
Nel 2024, come sottolinea Sergio Locoratolo, coordinatore delle Politiche Culturali del Comune, si punta a superare i 30 milioni di investimenti. Tra i titoli confermati, troviamo “Il commissario Ricciardi”, “Mina Settembre” e la nuova stagione di “Mare Fuori”. Il nuovo film di Antonio Capuano, dal titolo provvisorio “Hungry Bird”, prodotto da Andrea Leone e Antonella Di Martino per Mosaicon Film, inizierà le riprese tra marzo e giugno. Ancora prima, a inizio anno, partiranno le riprese di “Notte fonda” di Giuseppe Miale prodotto da Mad Entertainment con Francesco e Mario Di Leva. Altri titoli saranno “Costiera”, una serie Usa per Primevideo, e “La fontana rotta” di Maurizio Braucci, prodotto da Avventurosa, Palomar. Nell’elenco anche una produzione cinese, “Made in Yiwu”, di nuovo con Mosaicon Film srl, le cui riprese inizieranno a marzo.
Interessante anche gli interventi di rigenerazione urbana derivanti dall’uso cinematografico della città. Il Real Albergo dei Poveri, o Palazzo Fuga, il maggiore palazzo monumentale di Napoli, le cui sale erano state usate da Sorrentino, diventerà un hub della creatività, grazie alla sinergia tra l’Ufficio Cinema e il Servizio Cultura del Comune.
Ai tempi dell’intelligenza artificiale, però, ambientare un film in una città potrà essere un’operazione quasi del tutto virtuale, per cui bisognerà prepararsi a vendere i diritti d’immagine della città. Una sfida che porterà ulteriori incassi, se ci si arriva preparati.
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