Un report dell’OEA spiega come si struttura il budget dei film in Europa. I fondi pubblici diretti e gli stanziamenti dei broadcaster sono le principali fonti di finanziamento.
Nel campione di 445 film analizzati dall’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo (OEA), il budget medio di una singola produzione cinematografica nel Vecchio Continente è stato nel 2016 di 2,07 milioni di euro. Le somme a disposizione dei produttori europei variano, però, in modo significativo a seconda del Paese. Nei quattro mercati più grandi (Francia, Germania, Italia e Regno Unito) il budget medio è di 3,3 milioni di euro. Nei sette più piccoli (in cui si registrano meno di 10 milioni di ingressi al cinema all’anno), invece. questo valore si abbassa a 0,9 milioni di euro. Tendenzialmente, inoltre, le coproduzioni internazionali hanno un budget più alto del 30% rispetto ai film interamente nazionali.
Il report dell’OEA, poi, indica quali sono le principali fonti di finanziamento delle opere cinematografiche. A fare la parte del leone sono i fondi pubblici diretti (407,7 milioni di euro, 29%) e gli stanziamenti dei broadcaster (357,9 milioni di euro, 25%). Seguono le prevendite (222,4 milioni di euro, 16%), gli investimenti dei produttori (215,7 milioni di euro, 15%) e gli incentivi fiscali indiretti (144,1 milioni di euro, 10%). Escludendo dall’analisi i film francesi, le cifre, però, variano sensibilmente. In questo caso, infatti, i fondi pubblici arrivano addirittura al 41% del budget totale mentre risultano decisamente meno rilevanti tutti gli altri canali di sovvenzione. La discrepanza si spiega sia per il diverso meccanismo di finanziamento che che per l’entità delle produzioni francesi sul totale europeo.
Interessanti i dati relativi alle 156 coproduzioni internazionali prese in considerazione dall’indagine. Per loro le erogazioni da enti statali si attestano sui 191,8 milioni di euro, rappresentando così il 36% del totale del finanziamento, seguite a distanza dagli stanziamenti dei broadcaster (99,3 milioni di euro, 19%) che sono sugli stessi esatti livelli di quelli dei produttori. Di minore importanza l’apporto dalle prevendite (64,7 milioni di euro, 12%) e delle agevolazioni fiscali (43,5 milioni di euro, 8%). Secondo l’OEA, quindi, rispetto ai film nazionali si nota che le coproduzioni internazionali riescono in proporzione ad attrarre più contributi pubblici e investimenti dei produttori mentre fanno meno affidamento sul sostegno fornito dai broadcaster, dalle prevendite e dagli incentivi fiscali.