È in corso a Roma, dal 5 al 9 aprile 2017, la VII edizione di Rendez Vous, il Festival del Nuovo Cinema Francese. Il 5 aprile, presso la Casa del Cinema, si è svolto il consueto incontro professionale, un’occasione per i professionisti del settore dell’audiovisivo per assistere a dei panel incentrati sulla coproduzione italo-francese, materia regolata da un accordo in vigore dal 2013. Obiettivo dell’incontro è cercare di tracciare le prospettive future dell’accordo e di interessarsi alle strategie di attrazione del pubblico, sia nelle sale cinematografiche che tramite i servizi di streaming legale.
A introdurre l’incontro sono stati Christophe Musitelli, Consigliere culturale dell’ambasciata di Francia in Italia e Direttore dell’Institut Français Italia, e Jean-Paul Salomé, Presidente di UniFrance. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di preservare il legame tra i due paesi: “Francia e Italia condividono dei codici culturali” ha detto Salomé, “l’Italia e il suo cinema sono fondamentali per il panorama francese e ci sono moltissimi esempi di coproduzioni tra i nostri paesi che raccontano storie di successo finanziario e artistico, come il recente La Pazza Gioia di Paolo Virzì”. Salomé ha poi auspicato che la nuova legge sul tax credit italiana, in attesa ancora dei decreti attuativi, possa rappresentare un concreto aiuto alla coproduzione internazionale. “Il cinema, per potere essere nuovo, deve esportare i propri film. È importante parlare di cultura a livello europeo, specie in un periodo storico come quello che stiamo vivendo. Dobbiamo domandarci, come facciamo a diffondere meglio le opere e la cultura europee?”
A questo interrogativo hanno cercato di rispondere i partecipanti al panel “Prospettive della convenzione bilaterale, del fondo di sviluppo e i benefici previsti dalla nuova legge”, moderato da Nick Vivarelli di Variety. Sono intervenuti Michel Plazanet di CNC, Maria Giuseppina Troccoli del MiBACT, Jean Labadie di Le Pacte, Antoine de Clermont-Tonnerre del MACT e Angelo Barbagallo di BiBi Film. “L’accordo di coproduzione internazionale tra Italia e Francia del 1946” ha ricordato Maria Giuseppina Troccoli, “è stato il primo al mondo e ha fatto da base per tutti gli altri”. Ha poi sottolineato che negli ultimi anni l’accordo stipulato nel 2013 si è indebolito, specie per lo squilibrio di produzioni a maggioranza italiana rispetto a quelle francesi”. A questo proposito, sia Plazenet che Clermont-Tonnerre hanno ribadito che, se è vero che fino a questo momento il cinema italiano ha più avuto bisogno della Francia, in futuro le cose potrebbero cambiare: “tra poche settimane in Francia abbiamo delle elezioni politiche molto importanti” ha detto Plazenet, “e il futuro è piuttosto incerto. È possibile che in futuro saremo noi ad avere più bisogno di voi”. “La collaborazione tra Francia e Italia” ha continuato Clermont-Tonnerre, “non è meramente finanziaria, ma soprattutto artistica: dobbiamo cercare di dare spazio ai giovani autori, al nuovo cinema di qualità. L’Italia è il paese con cui abbiamo più relazioni in termini di creatività e ci auguriamo che la vostra nuova legge possa favorire questa relazione che, è vero, si è indebolita negli ultimi anni”.