Il fatturato dell’industria televisiva britannica potrebbe subire una battuta di arresto nel 2023, dopo aver ampiamente superato i 3 miliardi di sterline nel 2022.
È questo quello che emerge dai dati del censimento annuale di Pact, l’associazione di settore del Regno Unito per i produttori di contenuti indipendenti di lungometraggi, televisione, animazione, per bambini e digitali.
Il CEO di Pact, John McVay, sostiene che sarà improbabile assistere ad una nuova crescita, a causa del rallentamento delle commissioni e dell’aumento dell’inflazione nel 2023.
Alla conferenza stampa per la presentazione dei risultati, infatti, McVay ha tenuto a precisare che, data la situazione economica attuale, le previsioni per il prossimo censimento vedono come probabile un risultato analogo al 2019.
Nel 2019 il fatturato si era attestato sui 3,3 miliardi di sterline, il picco più alto negli ultimi 10 anni, prima che la crisi pandemica facesse contrarre sensibilmente i ricavi.
I profitti televisivi nazionali e internazionali nel Regno Unito, nello scorso anno, erano aumentati complessivamente del 70% grazie a titoli britannici di enorme successo, come le serie Netflix “The Crown” e “Sex Education” in uscita il prossimo 21 settembre sulla piattaforma streaming, e ad investimenti mirati di streamer come Apple Tv+ e Disney + su produzioni originali, come “Slow Horses” e “Extraordinary”.
Ph Alev Takil/Unsplash